Certificazione Anticontraffazione per i cavi HDMI 2.1
Certificazione Anticontraffazione per i cavi HDMI 2.1
HDMI Forum ha avviato un programma di certificazione
obbligatorio per tutti i cavi Ultra High Speed HDMI.
L’annuncio, al CES 2020 I cavi di qualsiasi lunghezza devono
essere testati presso un HDMI Authorized Testing Center (ATC).
Tra i requisiti da rispettare è inclusa la conformità con i parametri EMI
necessari per l’interferenza causata da connessioni Wi-Fi e Bluetooth.
Tuttavia, I test più rigorosi riguarderanno i cavi HDMI Categoria 3 quelli che devono
soddisfare tutti i requisiti di HDMI 2.1.
Tuttavia, una banda passante di 48 Gbps con supporto dei cavi Hdmi Ultra HD a 120
Hz o 8K a 60 Hz, HDR in tutti i formati Variable Refresh Rate, eARC eccetera.
Inoltre, I cavi Hdmi che superano i test devono essere poi registrati al programma di
autenticazione e verifica di HDMI Licensing Administration (LA) per ottenere l’apposito
bollino Ultra HDMI High Speed HDMI Certification Label da applicare su ogni confezione.
Il bollino è provvisto di un codice da scansione ed è numerato per evitare i falsi.
Certificazione Anticontraffazione per i cavi HDMI 2.1
Inoltre, I prodotti certificati saranno soggetti a test periodici a campione, in modo da
assicurare che non vi siano cali di qualità nel corso del tempo.
Tuttavia, Nell’eventualità in cui i cavi Hdmi non dovesse superare la revisione, sarà il
produttore a dover apporre le dovute correzioni.
In caso contrario sarà negata la possibilità di ottenere nuovi bollini sui cavi hdmi
i e quindi di continuare a vendere cavi certificati.
L’avvio del programma dovrebbe selezionare i cavi hdmi adatti per tutte le tipologie
Tuttavia, qualsiasi cavi hdmi di media qualità è più che sufficiente in scenari molto basilari
come ad esempio il collegamento di una sorgente direttamente a un TV
che si trova a pochi metri di distanza.
In conclusione, Se però la lunghezza del cavo aumenta e/o si devono compiere molti
passaggi amplificatori, soundbar, switch o splitter eccetera l’eventualità che qualche
problema possa effettivamente verificarsi è tutt’altro che remota