Facebook elimina 583 milioni di fake 837 milioni di spam
Facebook elimina 583 milioni di fake 837 milioni di spam
Nel primo trimestre del 2022 Facebook
ha disattivato circa 583 milioni di profili falsi e 837 milioni di spam.
Sempre nello stesso periodo sono stati rimossi dal social network
di Mark Zuckerberg 1,9 milioni di contenuti legati alla propaganda
terroristica dell’Isis e gruppi affiliati.
Sono alcuni dati contenuti nel primo Rapporto sull’applicazione della comunità Facebook
I contenuti su Facebook legati al terrorismo sono cresciuti del 73% nell’ultimo trimestre
La crescita è dovuta, spiega la piattaforma, “al miglioramento della tecnologia nel trovare
contenuti che violano i nostri standard anche nelle foto e in quelli riferiti al passato”.
“Abbiamo rimosso o etichettato come potenzialmente pericolosi circa tre milioni e mezzo
di contenuti violenti nei primi tre mesi del 2022, l’86% dei quali identificati dalla nostra
tecnologia prima che venissero segnalati.
Abbiamo inoltre rimosso due milioni e mezzo di contenuti che incitavano all’odio, il 38%
dei quali sono stati rilevati direttamente dalla nostra tecnologia”, ha spiegato Alex Schultz
vicepresidente di Facebook Analytics.
Facebook elimina 583 milioni di fake 837 milioni di spam
“Per argomenti delicati come la violenza esplicita e l’incitamento all’odio ha aggiunto
la nostra tecnologia ancora non riesce a funzionare in maniera del tutto efficace
ed è necessario l’intervento dei nostri team di revisione”.
Facebook elimina 583 milioni di fake 837 milioni di spam
Schultz ha poi sottolineato che il parametro più importante che è tenuto in
considerazione per la compilazione di questo Rapporto è l’impatto grave sul network.
“Misuriamo sia la frequenza con cui è visto sia l’impatto sui singoli o su una comunità
“I parametri non sono perfetti e abbiamo molto lavoro da fare per migliorare i nostri
processi interni e perfezionare i nostri strumenti e la nostra tecnologia.
Facebook elimina 583 milioni di fake 837 milioni di spam
Uno dei motivi per cui vogliamo condividere pubblicamente il rapporto è iniziare un dialogo
con la nostra comunità”, ha sottolineato Facebook.