Google elimina 6 mila account per Fake News
Google elimina 6 mila account per Fake News in Italia, uno dei 28 paesi europei in cui queste forme di disinformazione sono più virali.
Google ha rimosso 6.226 account pubblicitari truffa in Italia. Circa uno su otto di quelli oscurati nello stesso periodo nell’Unione europea (48.642 il totale).
Gli analisti di Mountain View hanno dovuto sudare di più solo in altri tre Paesi Gran Bretagna (16.679 account fermati), Estonia (12.295) e Romania (8.652) l’Italia è uno dei 28 paesi europei in cui queste forme di disinformazione online sono più virali.
Google dichiara di aver rimosso 2,3 miliardi di inserzioni ingannevoli nel 2018 in tutto il mondo, più di sei milioni al giorno. Oscurati anche 58,8 milioni di annunci di phishing.
Google elimina 6 mila account per Fake News in Italia
Quello dei contenuti non originali, categoria con cui Google etichetta siti in cui ci sono più pubblicità che informazioni, portali che riscrivono alla bene e meglio testi altrui o ne fanno copie esatte O diffondono contenuti sfornati da bot. In questo caso Google ha rimosso 3.258 account in tutta Europa, di cui 1.074 nel solo Regno Unito. E 214 in Italia.
Google ha introdotto forme di verifica per gli inserzionisti che comprano spazi pubblicitari online. Dovranno dimostrare, documenti alla mano, di essere società o cittadini europei e I loro nomi saranno esposti in chiaro sotto gli annunci.
Molte volte infatti i siti che diffondono fake news fanno affidamento sulla scarsa attenzione dei suoi lettori in gran parte di queste pagine web le immagini appaiono distorte o manipolate e la grafica sembra copiare quella di famosi quotidiani nazionali, così da indurre in errore gli utenti meno attenti, Altro elemento da non sottovalutare nel giudicare l’attendibilità di un sito è l’autore della notizia stessa
La gran parte delle bufale in rete ha spinto alcune vittime a chiedere il sequestro dei siti dove queste notizie venivano pubblicate. I dati informatici sono infatti equiparati alle cose in senso giuridico e, quindi, quando ne ricorrono i presupposti previsti dalle legge (gli art. 14, 15 e 16 del D. Lgs. 9 aprile 2003, n. 70), è ammesso l’oscuramento del sito web e il suo sequestro preventivo.