Intelligenza artificiale e assistenti vocali
Intelligenza artificiale e assistenti vocali cambieranno gli smartphone
Con l’acquisizione di Viv Labs da parte di Samsung
la corsa all’assistente vocale da smartphone
più intelligente può ufficialmente partire.
La prossima generazione di telefoni disporrà di aiutanti virtuali
più abili e dal tocco più umano, grazie all’aiuto degli sviluppatori
esterni che potranno sfruttarne le capacità con le loro app
ma soprattutto grazie al supporto del machine learning nel campo del riconoscimento
vocale, della conversazione e dell’individuazione abitudini e delle preferenze dell’utente.
Tuttavia, La piattaforma di Kittlaus e Cheyer si annuncia come la più promettente di tutte
a giudicare dalle dimostrazioni viste sembra possa rispondere a quesiti complessi e
scriversi in autonomia le porzioni di codice necessarie per terminare i compiti assegnategli
come tutte le intelligenze artificiali però, perché diventi veramente intelligente
ha bisogno di dati, ovvero di essere utilizzata da più persone possibile.
Intelligenza artificiale e assistenti vocali cambieranno gli smartphone
Con 500 milioni di dispositivi venduti ogni anno il gruppo coreano Samsung non solo ha la
possibilità di diffondere su una enorme quantità di telefoni, ma ha anche un vantaggio
assoluto nel campo degli elettrodomestici e in quello dell’Internet delle Cose.
Perché questa visione si realizzi occorrerà del tempo, ma i primi frutti dell’acquisizione
potrebbero mostrarsi già sul prossimo smartphone di punta del produttore
per poi arrivare sugli altri gadget e prodotti.
Apple
La casa di Cupertino è stata la prima sul mercato con un assistente vocale di successo
con iOS Siri di Apple un vantaggio competitivo sulla concorrenza In iOS 16
le app possono interfacciarsi con Siri e farle compiere azioni come chiamare Uber
o iniziare una sessione di allenamento
Queste evoluzioni renderanno più utili le app incrementando al contempo il flusso
di informazioni del quale l’assistente vocale potrà disporre per affinarsi
Il gigante dei motori di ricerca è stato il primo a uscire allo scoperto con una sorta di
assistente digitale evoluto Google Assistant che non si può chiamare intelligenza
artificiale, Il suo funzionamento fa leva su diverse componenti
In conclusione, il motore di ricerca della società, l’esperienza acquisita dalla
piattaforma di assistenza vocale OK Google, la ricerca proattiva di Google Now
algoritmi che interpretano al meglio il linguaggio naturale e tracciano un profilo
dell’utente, e perfino una personalità fornita da sceneggiatori e autori