Piracy Shield la Piattaforma anti-Pirateria Streaming
Piracy Shield la Piattaforma anti-Pirateria Streaming
Arriva Ufficialmente la piattaforma anti-pirateria
voluta dalla Lega Serie A per combattere la trasmissione
non autorizzata delle partite del campionato italiano di calcio.
Piracy Shield promette di interrompere la visione illecita
degli incontri entro 30 minuti dalla segnalazione
così da bloccare la distribuzione delle immagini IPTV pirata.
In altre parole, Per mettere in atto queste misure è stato avviato nei giorni scorsi un tavolo
tecnico con la partecipazione dei vari attori coinvolti nella diffusione della Serie A.
L’obiettivo, com’è facile capire, è quello di puntare sul coordinamento per rendere
efficaci le soluzioni che faranno parte di Piracy Shield.
Piracy Shield la Piattaforma anti-Pirateria Streaming
In altre parole, Insieme ai legittimi detentori dei diritti TV, ovvero le emittenti televisive
che sono le più danneggiate dalla pirateria audiovisiva, hanno preso parte al tavolo
anche l’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni)
l’Agenzia per la sicurezza cibernetica nazionale della FAPAV, nonché alcuni operatori
telefonici, fornitori di servizi di Web hosting e motori di ricerca.
Tuttavia, Piracy Shield la Piattaforma anti-Pirateria Streaming sarà in funzione da ottobre
2023 e garantirà il blocco di segnali illegali di trasmissione dei match di serie A TIM
interrompendone la visione entro 30 minuti dalla segnalazione ricevuta
Un sistema che mira inoltre a rivolgersi agli utenti, che hanno deciso di affidare i propri
dati sensibili a gruppi criminali, fornendo ad esempio gli estremi dei propri conti bancari
digitando dettagli su siti che di certo non garantiscono alcuna tutela.
In conclusione, sono previste sanzioni pecuniarie e penali per chi approfitta di servizi
piratati, Chi crea siti del genere rischia fino a tre anni di carcere e 15mila euro di multa.
Piracy Shield la Piattaforma anti-Pirateria Streaming
Chi ne approfitta, invece, pagando un servizio illegale, potrebbe invece ritrovarsi costretto
a pagare sanzioni fino a un massimo di 5mila euro.