Samsung Galaxy Book 12 il rivale di Surface Pro
Samsung Galaxy Book 12 il rivale di Surface Pro Super AMOLED e il digitalizzatore Wacom EMR con penna passiva S-Pen Modello SDCA029
I 2-in-1 con supporto penna e potenza crescente sono nel catalogo di ogni produttore, e non esistono più i tablet venduti senza tastiera, senza convertibilità. Non che sia un male, anzi; la linea Surface ha indirizzato il mercato nella maniera giusta ed ha portato tante macchine buone molto valide. In alcuni casi, delle vere primizie tecniche. Macchine che possono sostituire un computer portatile col vantaggio del peso minore.
Scheda tecnica Samsung Galaxy Book 12
Schermo: 12 pollici Super AMOLED, FHD+ 2160 x 1440 px / 216 DPI 3:2 / Modello SDCA029
Digitalizzatore Wacom 4096 livelli di pressione, Touchscreen 10 punti
CPU: Intel Core i5-7200U / Grafica: Intel HD Graphics 620
Memorie: RAM 8 GB (4+4) LPDDR3 / SSD: 256 GB M.2 LITEON SATA3
Porte: 2x USB-C 3.1, microSD, jack combo 3.5 mm
Connettività: Wi-Fi ac 2×2 MIMO Qualcomm, GPS, GLONASS, Bluetooth 4.1 BLE
Camere: 13 MP f/1.9 posteriore con auto-focus, 5 MP f/2.2 frontale
Batteria: 39 Whr 5070 mAh / Alimentatore USB-C 25 watt 12/9/5 V 2A
Samsung Galaxy Book 12 il rivale di Surface Pro
Nei primi due punti dell’elenco si trovano i motivi per cui andrebbe preferito a tutti gli altri rivali. Il display SuperAMOLED e il digitalizzatore Wacom EMR con penna passiva S-Pen.
Galaxy Book 12 usa un pannello SDCA029, stessa serie del meraviglioso OLED di Alienware 13 R3, ma qui più compatto, con rapporto di 3:2 anziché 16:9 e 216 DPI. Soprattutto, è più luminoso (425 nit contro 358 di massima) e con una laminazione migliore, quindi meno sensibile ai riflessi esterni: sto scrivendo vicino ad una grande finestra con luminosità al 70% e non ho problemi a concentrarmi sul foglio bianco.
L’analisi Calman mi dà risultati importanti per la categoria: copertura sRGB del 137% e AdobeRGB del 93%, ma anche un contrasto più basso dell’infinito di Alienware e un DeltaE medio di 4, 5 o 6 (la condizione ideale è sotto i 3) dovuto ad una saturazione alta e un po’ sbilanciata. Questo con la impostazione predefinita, il sensore di luminosità automatica disattivato e l’alimentatore di corrente inserito.
La modalità “Schermo Adattivo” non fa altro che passare dal profilo standard (bluastro, per Internet e scrittura) a quelli Cinema AMOLED e Fotografica AMOLED, più saturi, caldi e contrastati. A me piace lavorare con Cinema AMOLED, soprattutto quando non ho bisogno di affidabilità cromatica e posso godermi i blu e i rossi più saturi possibile.