Smartphone e assistenti virtuali ci ascoltano di nascosto

Smartphone e assistenti virtuali ci ascoltano di nascosto

Smartphone e assistenti virtuali ci ascoltano di nascosto

L’inchiesta dello scorso anno firmata dal Daily Mail

in cui una giornalista e la figlia si sono viste recapitare

un annuncio pubblicitario cucito su misura rispetto a una serie

di apprezzamenti espressi, telefono alla mano, di fronte a  vetrina.

Servizi di questo tipo si ripetono da mesi se non anni.

 

Un caso simile l’ha raccontato per esempio Sam Nichols di Vice, riattivando la paranoia sul

tema Ero con un amico in un bar, avevamo gli smartphone in tasca e parlavamo dei

nostri  viaggi in Giappone e di quanto ci sarebbe piaciuto tornarci.

Il giorno dopo, su Facebook entrambi ci siamo ritrovati delle inserzioni di voli per Tokyo.

 

Inizialmente ci era sembrata solo una coincidenza un po’ buffa, ma è stata la prima di una

lunga serie di conversazioni  sui social sotto forma di post sponsorizzati”.

 

Inoltre, Moltissimi hanno vissuto questa stessa esperienza, spesso per un meccanismo

noto come illusione di frequenza.

 

Quella, cioè, di uno stimolo inconsueto che sollecita la nostra curiosità e, nel momento in

cui si ripresenta,  Ma forse c’è di più.

Smartphone e assistenti virtuali ci ascoltano di nascosto

FonteSmartphone e assistenti virtuali ci ascoltano di nascosto

In altre parole, Nei nostri dispositivi, così come le applicazioni che vivono negli

smartphone, restano in ascolto per raccogliere interessi e preferenze e spedirci pubblicità

sempre più mirata Siri, l’assistente di Google, Alexa e Cortana, solo per citare le più

note, animano d’altronde una gamma sempre più ricca di oggetti connessi, dagli speaker

intelligenti ai tv passando per gli smartwatch.

 

Smartphone e assistenti virtuali ci ascoltano di nascosto

Il prerequisito per fare in modo che questi dispositivi rispondano istantaneamente ai nostri

desiderata è appunto che restino in una specie di ascolto latente.

 

Se vengono attivati da comandi vocali (“Hey Siri!”, “Ok Google!”, “Alexa!” e così via)

si attivano squadernando le loro utili e infinite risorse.

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