Vodafone Wind Tre: Multate dall’AGCM
Vodafone Wind Tre: AGCM multa per pratiche commerciali scorrette
L’Autorità Garante del Mercato (AGCM)
ha dichiarato di aver accertato violazioni
nel Codice del Consumo da parte di Wind Tre e Vodafone Italia
con multe di che vanno da 4,3 milioni di euro a Wind Tre
e 6 milioni di euro a Vodafone.
Entrambi gli operatori hanno violato l’articolo 22 del Codice del Consumo
non fornendo all’Autorità informazioni chiare
e immediate relative alle offerte winback
In altre parole, le promozioni per servizi di telefonia mobile personalizzate per gli utenti
che avevano in precedenza deciso di passare ad una realtà concorrente.
Vodafone Wind Tre: AGCM multa per pratiche commerciali scorrette
Tuttavia, Le offerte winback in questione per l’ AGCM sono quelle promosse agli utenti
mediante SMS all’interno dei quali erano presenti solo le condizioni del piano tariffario
in termini di prezzo e traffico incluso, con l’omissione dei dettagli relativi ai costi
che gli utenti avrebbero dovuto affrontare
Tuttavia, secondo l’Autorità, che ha indotto “in errore il consumatore medio”:
gli ex-clienti infatti avrebbero accettato di compiere una decisione di natura commerciale
che probabilmente non avrebbero intrapreso se avessero conosciuto tutti i dettagli
delle nuove offerte winback da parte dei due operatori.
Inoltre, Wind Tre e Vodafone avrebbero anche pre-attivato diversi servizi o opzioni
aggiuntivi rispetto all’offerta principale nella fase di adesione
costringendo i clienti a costi in più rispetto a quelli previsti dal piano.
Il tutto senza “il preventivo ed espresso consenso del consumatore”.
in altre parole, Per questo motivo gli operatori hanno violato l’articolo 65 del CdC.
Tuttavia, Vodafone ha inviato il comunicato con la posizione ufficiale in merito alle pratiche
commerciali scorrette denunciate da AGCM.
Vodafone: offerte e costi comunicati in modo trasparente Confida di poter dimostrare
la correttezza del proprio operato
in conclusione Vodafone a avviato un ricorso a AGCM per scolparsi delle accuse fatte
in merito a l’articolo 65 del CdC